Il Sacrario

Subito dopo la guerra furono raccolte, in alcuni cimiteri militari, tutte le salme che nella concitazione della battaglia erano state sepolte nei luoghi della battaglia. Così a Nervesa nacque il cimitero militare contenente 1056 salme, a Giavera il cimitero dedicato alla Med. Oro Guido Alessi con più di un migliaio di corpi, ed altri a SS. Angeli e ad Arcade. E’ con la legge del 19 Maggio 1931 “Sistemazione definitiva delle Salme dei Caduti di Guerra” che si stabilì la costruzione di grandi opere monumentali per la raccolta dei caduti della Grande Guerra. La progettazione dell‘attuale Sacrario Militare venne conferita all’Arch. Felice Nori di Roma. La realizzazione dell’opera venne affidata all’Impresa Provato di Thiene (VI). I lavori iniziarono nell’anno 1932 e si protrassero per circa 3 anni e mezzo, impegnando – in media – ogni giorno circa un centinaio di maestranze, fino a raggiungere punte massime di circa duecentocinquanta, tutte provenienti dai paesi limitrofi. il cantiere era fornito di impianto diesel per la produzione di energia elettrica, di una gru alta 36 metri, scorrevole e montata su rotaie (grande novità per l’epoca) e di una teleferica su 5 campate lunga 1450 metri per il trasporto del materiale tra Colfosco ed il piazzale del cantiere. Il Sacrario venne inaugurato in occasione del 20° anniversario della Vittoria nel 1938, alla presenza delle maggiori autorità dell’epoca. E’ un monumento imponente, dalla forma particolare e visibile a grande distanza, consta di un’alta e massiccia torre a base quadrata, aperta e rastremata verso l’alto. Alta 25 metri poggiante su un basamento in cemento armato, della larghezza di 9 metri che richiese l’impiego di 73 tonn. di ferro, lo spessore del muro è di 3,8 metri alla base e di 1,1 metri alla sommità. Il girone al primo piano e chiuso da un muro a rocchi, tipo trincea, illuminato dall’alto e alle cui pareti sono disposte le lapidi in marmo perlato di Chiampo, non essendoci motivi decorativi, la superficie viene mossa esclusivamente dall’uso dei diversi materiali. All’ interno, nel vuoto centrale sono state costruite le scale che permettono l’ingresso ai vari gironi, al centro in posizione intermedia tra i piani e situata la Cappella Votiva. Alla sommità delle scale, si può osservare la mole della torre dall’interno, ed uscendo sulle balconate si può ammirare lo splendido panorama circostante, l’asse principale del monumento è orientato verso Venezia e nelle giornate terse ne è possibile la visione. All’interno del Sacrario riposano i resti di 9325 soldati, di cui 3226 ignoti riuniti in grandi loculi collettivi sui cui sono scolpiti epigrafi di Gabriele D’Annunzio e del poeta trevigiano Carlo Moretti. Al secondo piano sono custodite le salme delle tre M.O. Alessi, Bongioanni e Lama, le cui motivazioni sono scolpite sulla lapide, mentre al piano terra, appositamente studiato dal Nori, un sarcofago contiene i resti di 15 telefonisti, morti tutti assieme per lo scoppio di una granata, durante la Battaglia del Solstizio nei pressi di Spresiano. Il Sacrario è circondato da un ampio parco e nel piazzale sono disposti alcuni pezzi d’artiglieria risalenti alla Ia Guerra Mondiale.